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Bibliografia essenziale sul Foro di Cesare

* C.M.Amici, Il Foro di Cesare, Firenze 1991

* P.Maisto Il Foro di Cesare, in Il Museo dei Fori Imperiali, dallo studio alla pubblicazione, Giornata di studio presso il DAI di Roma, 5 aprile 2001, in pubblicazione

* E.La Rocca, S.Rizzo, R.Meneghini, R.Santangeli Valenzani, Fori Imperiali, in Römische Mitteilungen, 108, 2001, pp.171-285.
 

FORO DI CESARE


Il Foro di Cesare venne inaugurato nel 46 a.C., ma fu completato da Augusto dopo la morte del padre adottivo. La costruzione della piazza avvenne contemporaneamente al rifacimento della Curia, sede del Senato, il cui tradizionale orientamento secondo i punti cardinali venne modificato per accordarsi a quello del nuovo complesso.

Il nuovo Foro consisteva in una piazza rettangolare fiancheggiata da doppi portici e chiusa sul fondo dal tempio dedicato a Venere Genitrice, mitica progenitrice della famiglia Giulia, tramite Iulo, figlio di Enea. Dietro i portici sul lato verso il Campidoglio si apriva una serie di tabernae. Sul lato corto opposto al tempio un altro porticato dava accesso alla piazza e, fino alla successiva costruzione dell’adiacente Foro di Nerva (98 d.C.) che ne chiuse il lato esterno, costeggiava l’Argiletum, la strada che metteva in comunicazione il Foro Romano con il popolare quartiere della Subura.
All’epoca di Traiano (113 d.C.), in seguito agli sbancamenti resisi necessari per la costruzione del suo Foro, venne completamente ricostruito il tempio di Venere Genitrice, arricchito da una splendida decorazione scultorea e venne realizzata, di fianco e dietro il tempio, la Basilica Argentaria, un vasto ambiente coperto articolato da pilastri

Un altro massiccio intervento di restauro, in seguito ad un incendio, avvenne sotto Diocleziano (tardo III- inizi del IV sec. d.C)., con la sostituzione dei fusti dei portici con quelli attualmente conservati nell’area, in granito e rialzati su piedistalli, e con la chiusura in muratura della facciata del tempio.

 

Tempio di Venere Genitrice (fase traianea)

Nella ricostruzione di età traianea, il tempio di Venere Genitrice fu nuovamente inaugurato nel 113 d.C., lo stesso giorno della Colonna Traiana. L’edificio era ottastilo (con fronte di otto colonne) e periptero sine postico (con colonne anche sui lati lunghi, ma non sul retro). L’accesso al podio avveniva non frontalmente, ma per mezzo di scalinate disposte lungo i fianchi.

Le colonne sostenevano una ricca trabeazione con fregio a girali. Sulle pareti esterne della cella, gli spazi tra le lesene erano decorati da pannelli con Amorini. I frammenti conservati attualmente nei magazzini e che saranno ricomposti per l’esposizione nel Museo dei Fori Imperiali, hanno permesso di riconoscere la presenza di quattro motivi per i pannelli di larghezza maggiore (Amorini acantiformi con candelabro, Amorini tauroctoni convergenti, Amorini tauroctoni divergenti, Amorini con festoni) e di almeno due motivi per pannelli di larghezza minore (Amorini isolati in varie posizioni, collocati forse a lato della porta di ingresso).



Resti del portico occidentale e del tempio di Venere Genitrice

Le tre colonne del lato lungo occidentale rialzate negli anni ’30 con la relativa trabeazione

Ricostruzione in 3D del tempio di Venere Genitrice (fase traianea) (modellazione ed editing Studio M.C.M. srl, ACSys spa)

Ricostruzione in 3D del tempio di Venere Genitrice (fase traianea): particolare con i rilievi con amorini sul muro della cella (modellazione ed editing Studio M.C.M. srl, ACSys spa)

Pannello con Amorini isolati: progetto di ricostruzione con uno dei frammenti attualmente conservati nei magazzini (inv.FC 1006).

Pannello con Amorini e festoni: progetto di ricostruzione con uno dei frammenti attualmente conservati nei magazzini (inv.FC 1000).

Pannello con Amorini tauroctoni: progetto di ricostruzione con uno dei frammenti attualmente conservati nei magazzini (inv.FC 1021).