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1

Una posizione più moderata, ma sostanzialmente affine, assume I. L. McCLELLAND, The Origins of the Romantic Movement in Spain, Liverpool, Inst. of Hisp. Studies, 1937. Nell'opera si prendono in esame le dispute letterarie del Settecento, tra i fautori e gli oppositori del classicismo. Non è ora il caso di discutere sull'opportunità del termine romanticismo applicato a certe manifestazioni della cultura settecentesca; tuttavia è interessante notare come talune argomentazioni dell'anticlassicismo del secolo XVIII rivelino analogie con quelle dei romantici ottocenteschi. È certo che la rivendicazione delle glorie nazionali e la rivolta contro l'imposizione di modelli stranieri rappresenta una costante della critica spagnola, accanto all'aspirazione, altrettanto costante, almeno dal Settecento in poi, a partecipare alle vicende della cultura europea. A nostro avviso sarebbe però un errore di prospettiva non tener conto dei diversi atteggiamenti che emergono da questo fondo comune e delle mutevoli istanze che li determinano, sotto la spinta delle particolari situazioni storiche.

 

2

Quest'aspetto è particolarmente sottolineato da C. PITOLLET, La querelle caldéronienne de J. N. Böhl von Faber et J. J. Mora, Paris, Alcan, 1909.

 

3

Da Mémoires sur la dernière guerre de Catalogne, cit. da M. CASELLA, Agli albori del Romanticismo e del moderno rinascimento catalano, in Riv. delle Bibl. e degli Archivi, XXIX, 1918, Firenze, 1923, p. 91.

 

4

Cfr. El Europeo, por L. Guarner, Madrid, Inst. «M. de Cervantes», 1954, p. XII.

 

5

Il corsivo è nostro.

 

6

V. A. LISTA, Lecciones de literatura española, Madrid, Arias, 1836, 3.ª pag. dell'introduzione (senza numerazione).

 

7

Negli articoli dedicati al romanticismo López Soler afferma che il cristianesimo stimola la fantasia più della religione pagana, mentre Monteggia ritiene che interessi più lo spirito (probabilmente intende sentimento) che la fantasia.

 

8

Secondo la data di nascita riportata da tutti coloro che trattano di López Soler, il 1806, questi avrebbe avuto solo 17 anni all'epoca dell'Europeo. Si tratta evidentemente di un errore protrattosi nel tempo, se è vero che López Soler fu, nel 1815, uno dei fondatoti della Sociedad filosófica (v. H. BECHER, Die Kunstanschauung der spanischen Romantik und Deutschland, in Spanische Forschungen der Görresgesellschalt, I Reihe, 4. Band, Münster, 1933, p. 19). Non mi è riuscito di rintracciare la data di nascita di Monteggia; risulta tuttavia che suo padre, il celebre chirurgo G. B. Monteggia, nato nel 1762, si sposò all'età di trentadue anni ed ebbe cinque figli (v. F. E. ACERBI, Della vita di G. B. Monteggia, Milano, Boucher, 1818), per cui, nel 1823, il nostro poeta poteva contare al massimo ventisette o ventotto anni.

 

9

V. M. MENÉNDEZ Y PELAYO, Ensayos y Discursos de Crítica Histórica y Literaria, in H. JURETSCHKE, Menéndez Pelayo y el Romanticismo, Madrid, Ed. Nacional, 1956, p. 196 e La filosofía española, a cura di C. Lascaris Comneno, Madrid, Rialp, 1955, p. 414 (dove considera i saggi di Durán, Donoso Cortés, Alcalá Galiano quali primeras manifestaciones francamente románticas; E. ALLISON PEERS, Historia del movimiento romántico español (trad. sp.), Madrid, Gredos, 1954, I, p. 139; J. GARCÍA MERCADAL, Historia del Romanticismo en España, Barcelona, Labor, 1943, p. 156; P. VAN TIEGHEM, L'ère romantique. Le romantisme dans la littérature européenne, Paris, Aloin Michel, 1948, p. 205; di F. COURTNEY TARR v. i due articoli Romanticism in Spain and Spanish Romanticism, in B. S. S., XVI, 1939, p. 3 sgg. e Romanticism in Spain, in PMLA, LV, 1940, p. 35 sgg. (in particolare v. p. 36).

 

10

R. DE MESONERO ROMANOS, Memorias de un setentón, Madrid, Ofic. de la Ilustr. Esp. y Americ., 1881, p. 157 sgg. e 249 sgg.