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Appendice


I

Allen (Introd. cit., p. LXXXII) anzitutto riteneva possibile, per via dei numerosi tagli, che Mabbe avesse avuto sotto mano un esemplare espurgato; inoltre congetturava come antecedente l'edizione spagnola di Madrid 1619, per via di un esemplare di essa conservato alla Biblioteca Nacional di Madrid, rilegato forse in Inghilterra, appartenuto in passato a Richard Vaugham (coetaneo di Mabbe e come questi iscritto al Magdalen College di Oxford) e in seguito acquistato da Gayangos, bibliofilo spagnolo vissuto per lunghi anni a Londra, il cui fondo è stato comprato in blocco dalla Biblioteca Nacional a qualche anno di distanza dalla sua morte, avvenuta nel 1897 (per ulteriori notizie su Gayangos cfr. infra, Appendice II, E, e inoltre le note 20 e 21). Ma l'ipotesi di Allen, basata soltanto su elementi esterni al testo, risulta difficilmente accettabile sia perché Madrid 1619 non ha «Celestina» nel titolo né il «Reparto», sia perché un esame delle varianti condotto da Guardia Massò (Estudio cit., pp. 253-256) ha già dimostrato l'indipendenza dei due testimoni.

Per parte sua Guardia Massò, molto interessato negli anni '60 a individuare l'antecedente della traduzione, dopo avere invano interpellato alcuni studiosi specialisti (cfr. Estudio cit., pp. 249-251), decideva di intraprendere un confronto testuale, fin'allora non condotto, e collazionava, dunque, puntualmente il testo inglese del 1631 (in quegli anni non era an cora noto il Ms.) col testo de LC allora più diffuso, che era quello stabilito dall'edizione critica di Criado de Val (l'ed. Criado si basava come si è detto su L e registrava in apparato le varianti di B e D, due testimoni della primitiva redazione del testo in 16 atti; negli anni in cui lavorava Criado non era ancora nota l'esistenza né di Z, primo testimone conservato della redazione in 21 atti, né di C, terzo testimone della versione in 16, né era ancora apparso il lavoro di Norton che postdatava le sei edizioni sedicenti del 1502, tra cui L). Dopo aver individuato un ingente numero di «citas a favor» di L e per contro vari casi di diversa soluzione testuale da parte del traduttore [non tutti risolvibili consultando N, la traduzione italiana], Guardia Massò, considerando anche i dati aggiuntivi peculiari, concludeva: -che l'originale spagnolo di cui si era servito Mabbe era un lontano discendente di L-; che la presenza del «Reparto» nel testo inglese andava addebitata a un'edizione spagnola (e la prima a stamparlo, a quanto ne sappiamo, era stata quella pubblicata a Venezia nel 1553); - che il nome «Celestina», espresso esplicitamente nel titolo, pure doveva avere un corrispondente nell'originale spagnolo (e le ricerche svolte in questo senso lo conducevano, al più addietro, all'edizione di Alcalá 1569, sebbene molti anni prima il testo fosse già noto con questo titolo fra letterati (Valdés e Feliciano da Silva) e primi traduttori (trad. it. 1519); - e infine, che Mabbe doveva aver conosciuto LC in occasione del suo soggiorno a Madrid (1611-1616) e iniziato a lavorarci non prima di questo periodo, più verosimilmente a partire dal 1617 e a tempo pieno dal 1629. Infatti, Guardia Massò pur riferendo (p. 64) che certi critici giudicavano l'opera anteriore alla partenza per la Spagna in quanto nota a Shakespeare (m. 1616), riteneva tuttavia più probabile che fosse stata condotta, con qualche interruzione, tra il rientro dell'autore in patria (1617) e gli anni immediatamente precedenti la pubblicazione (1629). Le ragioni su cui si basava erano: a) la dichiarazione dello stesso Mabbe nella lettera dedicatoria di aver a lungo lavorato su LCI now send you your long since promised Celestina, put into English cloathes»); b) la permanenza in Spagna dell'autore che gli avrebbe dato occasione di procurarsi il testo, iniziato a tradurre al suo ritorno e poi abbandonato per concludere la versione del Guzmán, che doveva apparire poco dopo (1622); c) l'allusione in quest'ultima alle «calzas de Villadiego», citate anche ne LC, indicative del fatto che Mabbe, quando traduceva il Guzmán, conosceva già bene il testo de LC, al punto da ricordarne qualche frase; d) la maggiore disponibilità del traduttore, più libero da impegni accademici a partire dal 1629, che gli avrebbe consentito di riprendere un lavoro non finito e di portarlo a termine per la sua pubblicazione, fors'anche incoraggiato dal successo riscosso per la sua traduzione del Guzmán. Cfr. GUARDIA MASSÒ, Estudio cit., pp. 98-100 e 250-251.

Ma la scoperta effettuata da Martínez Lacalle doveva in parte confutare questa ipotesi di Guardia Massò. Infatti, con il ritrovamento del Ms. di Alnwick, la studiosa anticipava di oltre un decennio la data di composizione della versione del testo: per quanto il Ms. rappresentasse una redazione primitiva, ridotta e più libera rispetto a quella del 1631 e pertanto suscettibile di successive revisioni e ripensamenti, esso di fatto testimoniava la già avvenuta riflessione dell'autore sul testo de LC, che risultava databile anteriormente al 1603-1611 (data di copia del Ms.) e molto probabilmente al 1598 ca. (data in cui si allude a una traduzione del testo in Inghilterra: in proposito cfr. infra, Appendice II, D). Quanto all'originale spagnolo usato dal traduttore, la nuova prospettiva cronologica consentiva di non includerlo fra le edizioni secentesche e di ricercarlo ancora più addietro nel tempo. Così, Martínez Lacalle supponeva trattarsi dell'edizione Plantiniana del 1595, sia perché recante «Celestina» nel titolo e il «Reparto», sia perché pensava anch'essa a un esemplare concreto, e cioè a uno di quelli attualmente conservati alla British Library di Londra (la studiosa -Celestine cit., p. 33- non indica la collocazione dell'esemplare cui si riferisce; secondo C. L. PENNEY, The book called «Celestina», Hispanic Society of America, New York 1954, p. 69, alla British Library di Londra risultano conservati almeno tre esemplari della Plantiniana 1595: 1072.f.I, 1072.b.23, e B.10157; cfr. anche infra nota 25). L'esemplare, a detta di Martínez Lacalle, ha numerose annotazioni manoscritte in lingua inglese, relative per lo più a proverbi, che sono riconducibili almeno in parte a Minsheu (autore di una Spanish Grammar del 1599) giacché coincidono con certe sue traduzioni di refranes e di sentenze de LC riprese poi nella sua Grammatica a titolo esemplificativo. Nel contempo, certe altre annotazioni riconducono questa volta a Mabbe, poiché coincidono con sue traduzioni di proverbi nella propria versione de LC. E tutto questo faceva concludere alla studiosa che «both authors may have used the same copy» (p. 33). Ora, Martínez Lacalle non aveva parlato, come sarebbe stato ovvio, di due mani diverse cui attribuire queste annotazioni, ma di una sola («several annotations above the line and in the margin in a contemporary hand» -ibid.). In secondo luogo aveva trascurato di accertare, a livello paleografico, se la grafia dell'esemplare annotato coincidesse con un qualche autografo di Mabbe (o di Minsheu), tesa com'era a fare luce piuttosto sulla grafia del Ms. di Alnwick che lei stessa non sapeva se considerare autografo (ibid.). Ancora, la sua ipotesi non veniva confortata dalle opportune considerazioni di tipo critico-testuale: il testo della Plantiniana 1595 chiamata in causa, che pure doveva aver visto di persona, di fatto non veniva collazionato con quello della traduzione manoscritta (tranne un caso a p. 85), che era piuttosto messa a confronto puntualmente con l'ed.Criado (e con N, la traduzione italiana, per tutta l'esemplificazione relativa alla citata contaminazione). Dunque, per quanto calzante (come si vedrà), l'ipotesi della studiosa, basata anch'essa su elementi esterni al testo, mancava in realtà di una dimostrazione e dell'opportuno supporto documentario. Quanto ai rapporti tra la versione manoscritta e quella a stampa, Martínez Lacalle escludeva la diretta derivazione della seconda dalla prima, di fatto incompleta («the Alnwick version cannot be the direct source of the printed edition of 1631» - p. 34-), mentre le numerose coincidenze testuali, anche in errore, le facevano ritenere che entrambi i testimoni derivassero da una fonte comune («both texts derive from a first source, a first manuscript» -p. 35-). Questo primitivo Ms. redatto forse attorno al 1598 (per la citata allusione alla traduzione del testo) e direttamente derivato dall'originale spagnolo [non più indicato come Plantiniana 1595] avrebbe dato luogo da un lato alla copia del Ms. di Alnwick e dall'altro a un secondo Ms. con modifiche, base dell'ed.1631 («diagram» o stemma I):

Stemma_I

Altrimenti, una seconda possibilità secondo la studiosa, è che siano esistiti due manoscritti diversi, ognuno derivato dall'originale spagnolo, e ciascuno forse menzionato nel 1598, che avrebbero dato luogo rispettivamente alla versione manoscritta e a quella a stampa (stemma II):

Stamma_2

Tuttavia Martínez Lacalle, nonostante le consistenti divergenze redazionali fra Ms. e stampa, finiva col ritenere più probabile il primo stemma per le molte coincidenze in errore che dimostravano l'esistenza di un antecedente comune [implicitamente in lingua inglese]. Le divergenze a suo giudizio erano dovute a una nuova riflessione sul testo verificatasi a diversi anni di distanza: opera giovanile la versione manoscritta, redatta all'incirca all'età di 26 anni, e opera successiva e più meditata quella a stampa, che dista da quella di alcune decine d'anni («Mabbe revised his text of LC for publication from a translation he had completed 25 or 30 years earlier» - p. 35-). Quanto alle fasi di questa riflessione, mi pare qui opportuno anticipare che almeno in parte erano già testimoniate da alcune delle annotazioni marginali (in tutto 292) che risultano apposte al Ms. di Alnwick da una mano che Martínez Lacalle non si preoccupa di chiarire, ma è mano vicina a quella del copista: alcune di queste note di commento e notabilia infatti, a detta della st essa specialista (p. 92), aiutano a capire certe modifiche poi avvenute nel 1631, specie di espressioni ritenute blasfeme. Ma altre alludono alla necessità di tagli, anch'essi verificatisi nel 1631 e ancora relativi a brani religiosi (p. 123, rr.3-6 e 124, rr.2-6), e altre infine migliorano e completano proverbi (citati solo a metà ne LC), accolti poi per intero nel 1631.

L'ipotesi avanzata da Martínez Lacalle della Plantiniana 1595 quale base spagnola per il Ms. riscosse tuttavia ampi consensi da parte di studiosi successivi, che per lo più ribadivano quanto detto e aggiungevano scarse novità. Così ad esempio Marciales, che riteneva le ulteriori modifiche dell'ed. a stampa attinte da altre edizioni spagnole posteriori, no n meglio specificate (cfr. MARCIALES, ed. cit., I, p. 262). E ancora Berndt-Kelley, che ritornava sul nome di Celestina nel titolo, comune alla Plantiniana 1595 e al Ms., per segnalare che Mabbe, anche nella lettera dedicatoria, denominava il testo «Celestina» tout-court (cfr. Tav. 8 e inoltre BERNDT-KELLEY. Peripecias de un título cit., p. 27).

Invece Severin riteneva che l'oxoniense, assieme a un testo completo in 21 atti, avesse attinto anche da un'altra traduzione francese già esistente, l'anonima del 1527, oltre a quella di Lavardin del 1578 e a N già ricordate. La studiosa poi metteva utilmente a confronto le due versioni inglesi, incorporando fra quadre al testo del 1631 tutte le varianti del Ms. e aggiungendovi a fronte l'edizione spagnola di P (rispetto alla quale riscontrava tutte le divergenze di traduzione segnalate sia in nota sia con corsivi nel testo).

Infine Guardia Massò qualche anno dopo tornava sulla questione sollevata da Martínez Lacalle (cfr. GUARDIA MASSÒ, «The Spanish Bawd» cit., p. 139), non per discutere l'originale usato ma per correggere e in parte ribadire la propria posizione circa la data di composizione della versione a stampa del 1631. Questa a suo giudizio rappresenta una variante dell'anteriore redazione manoscritta (che è abbreviata e non ancora rifinita) dalla quale dista come minimo 20 anni: dunque si ricolloca come composta a partire almeno dal 1618.




- II -

Elisabetta Vaccaro


1) Gli esempi che addurrò qui di seguito sono tutti relativi a coincidenze tra la lezione delle Plantiniane e la traduzione a stampa del 1631, in assenza di glosse nel nostro esemplare (gl. [-], Plant. = Mabbe). Si tratta a volte di lacune (l.a), altre volte di errori (l.b) oppure di integrazioni (l.c) e infine di lezioni caratteristiche delle Plantiniane (l.d) che si oppongono al resto della tradizione, offrendo talora una lezione migliore. Tutti questi casi che hanno una puntuale corrispondenza nella traduzione di Mabbe del 1631 (e qualche volta anche in quella manoscritta), sono stati additati come 'sviste' o 'liberi interventi' del traduttore da buona parte degli studiosi specialisti.

l.a)

Criado 100.13 Pl.99, p. 1031631, p. 60
 (= Pl.95) (=Ms.)
Pues porque murmuras
contra mi loquilla?

Calla que no sabes si
me habras menester en
cosa de mas importancia
Pues porque murmuras
contra mi loquilla?
[-]
and yet (you foole) you
will be talking and prating
against mee
[-]

l.b)

Pl.99, p. 65 1631, p. 33
la pena causara perder tu
cuydado y el alma y hazie circunflejoda
  your paine, will be the cause of your
growing carelesse and wretchlesse
both of your body, soule and goods
Cr.66.9: cuerpo Ms: bodye; N: corpo56
Cr.62.15 Pl.99, p. 61 1631, p. 31
  (= Pl.95) (= Ms)
mejor es el acto
que la
possession
passion action... passion

La lezione passion risulta essere un errore comune a Salamanca 1543 e alle Plantiniane 1595 e 1599 (non compare né nella tradizione castigliana esaminata né nella traduzione italiana dell'Hordognez). Marciales (ed. cit., II, p. 55) tuttavia corregge il testo spagnolo accogliendo passion (che trae da Mabbe e Barth), anche se poi in nota trascrive la supposta fonte (Aristotele) che contraddice la sua scelta editoriale: «casus magis est petendus quam possessio»; stando dunque alla fonte, l'errore da correggere sarebbe stato piuttosto acto in uso che non possession in passion. Ad ogni modo a noi basterà rilevare che passion è comunque un errore comune alle due Plantiniane e alle due traduzioni di Mabbe, nonché alla traduzione di Barth che in corrispondenza ha «melior passione est actio». Ma andrà anche rilevato che sia Mabbe che Barth intervengono su acto (che trasformano entrambi in actio / action senza mantenere con actus / act lo spagnolo acto delle Plantiniane) per salvare forse l'incongruo passion che hanno di fronte.

1.c)

Cr.89.19 Pl.99, p. 90 1631, p. 51
  (=Pl.95) 
[-] saluo hazer por los
buenos morir por ellos
que en otra cosa no
entiendo, saluo hazer por
los buenos morir
por ellos
For I intend no other
thing, my whole life is
nothing else; but to doe
good offices for the good and (if occasion
serue) to dye for them

Ms: For I entende no
other thinge my whole
life is nothinge els; but
to doe good [-] for the
good and to dye for
them yf occasion serve

L'aggiunta della Plantiniana non risulta né nelle edizioni primitive, né in Salamanca 1570. Si trova invece oltre che nell'altra Plantiniana 1595, anche in Anversa 1568. Pur condividendo con D. Severin che «if occasion serue» sia una aggiunta di Mabbe rispetto al testo spagnolo, né «For I intend no other thing» né, tantomeno «my whole life is nothing else» (che ripete il concetto precedente) posso no considerarsi tali, giacché entrambe le frasi dipendono evidentemente dalla integrazione della Plantiniana in questo punto, rispetto alla tradizione.

l.d)

Cr. 17.6 Pl.99, p. 181631, n.n.
  (=P1.95) (=Ms.)
assi que viendo estas
conquistas estos dissonos
y varios juyzios
contiendas contentions
N: dissentioni

In questo caso conquistas, comune a tutta la tradizione, risulta essere una lezione non soddisfacente57 che le Plantiniane e Mabbe non hanno. Come si vede, quello che è stato segnalato come un 'fraintendimento' di Mabbe, risulta essere piuttosto la traduzione della lezione trovata nell'antecedente spagnolo.

Un'altra lezione Plantiniana, migliore rispetto a quella più diffusa, ha anch'essa un puntuale riscontro nella traduzione di Mabbe.

Cr.48.23Pl.99, p. 471631, p. 21
 (=Pl.95)(=Ms.)
no pienses que el oyr
con los otros exteriores

sesos mi vejez aya
perdido.
sentidossenses

Anche in questo caso, come si vede, non si può parlare di 'errore di traduzione' dell'oxoniense, come sostenuto da molti, ma di stretta parentela fra le Plantiniane e la traduzione di Mabbe.

Altri casi nella stessa direzione (e tuttavia non segnalati da studiosi come 'fraintendimenti') sono qui trascritti al punto 2.



2) Ecco ulteriori esempi di coincidenza fra le Plantiniane e Mabbe, sia in errore (2.a) sia in varianti adiafore d'appoggio (2.b) che sono emersi dalla mia collazione:

2.a)

Cr.34.9 Pl.99, p. 321631, p. 10
  (=Pl.95) 
el cuero suyo escurece
la nieue
el cuerpoher whole body
Ms.: skinn

Siamo qui in presenza di un errore delle Plantiniane passato nella sola traduzione del 1631. L'errore cuerpo non è infatti presente né nelle edizioni primitive, né in Salamanca 1570 e seriori. La lettura del Ms. di Alnwick in questo caso indica che Mabbe ha seguito la traduzione italiana «pelle» per correggere la Plantiniana del 1595 che pure ha cuerpo58. Abbiamo dunque in questo caso un errore significativo che accomuna le Plantiniane del 1595 e del 1599 alla sola traduzione del 1631. Al tempo stesso è un errore che già una volta (e cioè nel manoscritto) era stato corretto da Mabbe contaminando con N, ma questa primitiva correzione non viene più recuperata al momento della revisione finale del testo a stampa.

Cr.25.13 Pl.99, p. 22 1631, p. 3
  (=Pl.95) 
¡O desuentura! ¡O subito
mal!
o desauenturado [-]
subito mal
O vnfortunate, O sudden
and vnexpected ill
Ms.: O diuillish
disaduenture o sodeine
and vnexpected evill

Anche in questo caso l'errore delle Plantiniane non è presente né nella tradizione primitiva né in Salamanca 1570 e seriori. L'unico a segnalare in apparato la lezione o desauenturado è Krapf (nella sua edizione de LC)59 trascrivendola però dalla precedente edizione di Amarita (1822). L'errore passa nella sola traduzione del 1631, giacché il Ms. di Alnwick sana la lezione erronea della Plantiniana 1595 contaminando con N o disauentura o subito male.

2.b)

Cr.191.17 Pl. 99, p. 194 1631, p. 124
 (=Pl.95)(=Ms.)
el concierto deste
concierto
el concierto deste
negocio
the managing of this
matter

Anche in questa circostanza le traduzioni di Mabbe dimostrano che 1'oxoniense doveva avere sotto gli occhi la variante Plantiniana negocio, di cui matter è l'esatto corrispettivo.



3) Fornisco qui di seguito alcuni esempi relativi a ciascun tipo di glosse.

3.a) Traduzioni di parole o frasi:

Pl. 99 glosse
I, p. 38: caldererosbrasiers
II, p. 60: Ay si heziste bien yes Sir exceeding well

3.b) Glosse di tipo esplicativo:

I, p. 40: estaciones going from one church to
another in remembrance of christ
being in certaine places
IX, p. 176: merendar to eate in the after noone

3.c) Amplificazioni di proverbi o modi di dire:

XV, p. 254: Riñen las comadres when brawle the gossips out goes all
XVIII, p. 280: he lo todo perdido then all the fatt is in the fire

3.d) Interventi sul testo spagnolo della Plantiniana: integrazioni (3.d.1), emendamenti (3.d.2) e paganizzazioni di brani blasfemi, religiosi o ritenuti sconvenienti (3.d.3):

3.d.1)

I, p. 20: [om.] had it perpetuity what happiness
beyond it
I, p. 40: [om.] of ther lost maidenheads

3.d.2)

XXI, p. 311: Ypermnestra clytemnestra

3.d.3)

I, p. 26: Dios Dios she is a goddess
I, p. 31: Assi te medre Diosso fortune befriend you Sir
I, p. 48: puticoGanimed

3.e) Ripetute (dittografie in lingua inglese):

I, p. 37: dañan festring festring
XIII, p. 220: assi se holgo he was as glad he was as glad

3.f) Doppie sinonimiche (in lingua inglese):

I, p. 28: deslenguamientogibings
slaunderings
I, p. 36: derramesscatter
shede

3.g) Doppie bilingui:

I, p. 36: muestramela let me see her
monstras mihi
I, p. 23: desbraue and giue his humour leaue to worke
out itself
mude

31) Cassate in caso di dittografia (3.h.1), di duplice traduzione inglese di uno stesso brano (3.h.2) e di correzione a una svista di traduzione (3.h.3):

31.1)

VII, p. 146: tablasbordes (sic)
boordes

31.2)

VII, p. 152: y al tiempo
el consejo
now is now and then is then
  when time serues wee will follow
your councell

3.h.3)

IV, p . 96: vfanosorrowful
contented

3.i) Quanto alle 96 annotazioni in lingua latina se ne riscontrano di tre tipi: traduzioni (I, p. 25: se= cognosco), doppie bilingui (I, p. 29: juyzio = Iudicia / fit councell) e un paio cassate (I, p. 26: desamparan = deferere / they forsake).

Quanto alle 11 glosse in lingua spagnola si hanno i seguenti tipi: ripetizione di una parola del testo, forse tesa a chiarire un punto oscuro (I, p. 41: vallena = ballena / whale), integrazioni congetturali al testo (II, p. 67: (om.) + [vida]); citazioni di proverbi (III, p. 77: (om.) + [tarde que nunca]), doppie bilingui spesso in caso di emendamenti (III, p. 73: peor=meior / better; IV, p. 91: amor =temor / feare).

Infine le 10 glosse in lingua francese riguardano solo traduzioni di singole parole (I, p. 30: conuiene a saber=c'est à scauoir; I, p. 50: algunas vezes=aucune fois).



4) Fornisco qui di seguito qualche esempio relativo a ciascun tipo di intervento effettuato direttamente sul testo spagnolo, in mancanza di glosse marginali.

4.a) Errate tipografiche evidenti corrette a mano:

-p. 31 nell'errata «poo» viene corretta la seconda «o» in «r»;

-p. 31 nell'errata «por porque» viene depennato il primo «por»;

-p. 67 alla parola «Quistar» viene depennata la «s»;

-p. 95 l'errata «pro» viene corretta in «por»;

-p. 109 l'errata «mar» viene corretta in «mas»;

-p. 109 l'errata «barar» viene corretta in «baxar».

4.b) Separazione di parole:

-p. 29 la scritta «queenojo» viene corretta in «que enojo».

-p. 33 sotto la dicitura «maldadesay» viene indicata la separazione «maldades ay»;

-p. 38 sotto la scritta «degentes» è inserito un segno di separazione fra «de» e «gentes».

4.c) Aggiunta di accenti:

-p. 23 alla parola «este» viene posto l'accento sulla seconda «e»;

-p. 35 alla parola «esta» viene aggiunto l'accento sulla «a»;

-p. 79 alla parola «estes» viene posto l'accento sulla seconda «e».

4.d) Modernizzazioni grafico-fonetiche:

-p. 37 alla dicitura «gela» viene cancellata la «ge», corretta accanto in «se»;

-p. 60, p. 216 e p. 231 alla scritta «esto» viene integrata la «y» (=«estoy»);

4.e) Integrazione di parentesi

Vengono racchiuse tra parentesi tonde le seguenti frasi:

-p. 36 «despues que mi fe contigo puse»;

-p. 109 «segun lo que yo senti»;

-p. 114 «a quien tu de mas de su merecimiento magnificamente galardonaste».

4.f) Parole spagnole depennate:

-p. 22 nella dicitura «aunque por al no desseasse biuir» è depennato «por al»;

-p. 23 nell'espressione «y sufrir y consolarle» viene cassato il «le» di «consolarle»;

-p. 24 nella dittografia «que la que la» viene depennato il primo «que la»;

-p. 67 nella frase «por que si passare» viene depennato «si»;

-p. 59 nella scritta «assi que se aventajan» viene depennato l'erroneo que;

-p. 114 nella dicitura «y la cruda y rigurosa muestra» viene cassata la prima y.

4.g) Altri interventi:

-p. 30 alla frase «Quien ellas?» viene cancellato il punto interrogativo, inserito invece dopo «Quien» (= «Quien? ellas»);

-p. 67 alla parola «os» viene integrata una «l» davanti alla «o» e depennata la «s»;

-sempre a p. 67 viene integrato congetturalmente «vida» alla lacuna «por mi [-]» (=«por mi [vida]»);

-p. 86 all'espressione «lleua me la de aqui aquien digo» viene cassata la «a» di «aquien». Fra «aqui» e «quien» viene inserito «de» (= «lleua me la de aqui de quien digo»).

Molti di questi interventi, in apparenza di poco conto, hanno in realtà un corrispondente nella traduzione a stampa del 1631, come ad esempio il «por al» di p. 22, il punto interrogativo della frase «Quien? ellas» a p. 30; il «que» di p. 59, l'integrazione «vida» a p. 67; e infine le parentesi a p. 109. Per tutti questi casi cfr. infra 7.a.6.



5) Fornisco qui di seguito uno schema relativo alla distribuzione delle glosse in lingua latina, francese e spagnola all'interno del nostro esemplare.

gl. lat.Tot.IIIIIIIVAltrove
96698991
gl. sp.114232-60
gl. fr.10811-1-

Le glosse marginali in inglese, del tutto assenti nei Materiali Liminari, sono invece presenti in tutti gli Atti e risultano così distribuite:

M.Prel. = [-]VI =265XII = 532XVIII = 157
I = 552VII = 310XII = 117XIX =173
II = 64VIII = 117XIV = 278XX = 144
III = 109IX = 302XV = 163XXI = 157
IV = 265X = 258XVI = 83M.fin. = [-]61
V = 73XI = 147XVII = 127 

Come si vede, dunque, le glosse inglesi abbondano oltre che ovviamente negli Atti più lunghi (I e XII), anche nell'Atto VII, nell'Atto IX, ecc.



6) Qui di seguito esporrò i casi di coincidenze a tre (Ms.=gl.=31). Anche in questa circostanza si registrano diverse tipologie: 6.a) casi di coincidenza a tre in errori o sviste di traduzioni, 6.b) coincidenze a tre su errori delle Plantiniane trasmessi alle tre traduzioni inglesi, 6.c) errori delle Plantiniane corretti per congettura nei tre testimoni, 6.d) traduzioni peculiari non poligenetiche: inserti poetici (6.d.1), e altre traduzioni peculiari (6.d.2).

6.a) Coincidenze a tre (Ms.=gl. =31) in errori di traduzione commessi da Mabbe:

Cr.55.24 
Pl.99, p. 55 
  Ms.: Tell me man, dost thou like her?
Pero bien te parece?gl.: but tell me man dost thou like her
31: But tell me man, Dost thou like her?
Cr.35.25 
Pl.99p. 33 
 Ms.: to purchase her pittie
de hazer esta piedad gl.: to purchas her pitty
 31: to purchase her pitty
Cr.141.26-27 
Pl.99, p. 143 
  Ms.: profitt me nothinge
ya no me quiere nadie gl.: profit me nothing
 31: profit mee nothing

61) Errori o lezioni caratteristiche delle Plantiniane trasmessi ai tre testimoni inglesi (Ms. =gl. =31):

(Cr.26.14: suffrirle) 
Pl.99, p. 23 
 Ms.: endure his anger 
sufrir[-] y consolarle gl.: an to ind ure his anger
31: indure his anger

In questo caso la lacuna-errore (le) delle Plantiniane trova un riscontro nei tre testimoni inglesi, che integrano anger (= «rabbia») consono al contesto, ma scambiano il pronominale (le [= «him»]) per un possessivo («his»), girando dunque la sintassi della frase, anche se non il senso complessivo.

(Cr.53.15: dessecan) 
Pl.99, p. 51 
  Ms.: suck away
chupan gl.: sucke
 31: suck away

6.c) Coincidenze a tre (Ms.=gl.=31) in caso di intervento su errori delle Plantiniane o brani poco chiari dell'intera tradizione:

(Cr.77.21: baxa) 
Pl.99, p. 78 
  Ms.: bringe downe
y baxo la sangre del cabron gl.: bring downe
  31: bring down

Di fronte all'errore (baxo) delle Plantiniane, nel nostro esemplare, direttamente sul testo spagnolo la o è corretta in a. Il termine è inoltre do tato di glossa.

Cr.73.26 
Pl.99, p. 73 
 Ms.: not...better
peor el vino gl.: meior
better
 31: not...better

In questo caso Mabbe interviene su una lezione comune all' intera tradizione che evidentemente non lo soddisfa, anche se è lezione accettabile. Che però non lo convincesse affatto è dimostrato dalla trasformazione di peor nel suo opposto meior, corretto nell'interlinea del testo spagnolo a centro pagina. Non basta: si aggiunge anche al margine un better e in più nel Ms. e nella stampa, il better è preceduto dall'integrazione not.

Un'altra lezione comune all'intera tradizione, anch'essa congrua, viene tuttavia modificata allo stesso modo nei tre testimoni.

Cr.68.7 
Pl.99, p. 67 
 Ms.: they will neuer see it
no os podran ver gl.: [«os» corretto in «lo»]
 31: they will neuer see it

Come si vede la particella pronominale os, corretta in lo, nella frase no os podran ver viene tradotta sia nel Ms. che nel 1631 in they will neuer see it.

(Cr.38.9: petreras) 
Pl.99, p. 35 
 Ms.: bunches, blaines, biles
pertreas [sic] gl.: bunches, blaines, biles
 31: bunches, blains, boyles

Alcuni studiosi considerano la traduzione di Mabbe una «libera interpretazione» rispetto alla lezione petreras che dovrebbe significare «ferite o lacerazioni da lapidazione» [o da cinghia secondo Russell]. Invece la triplice traduzione di un solo corrispettivo spagnolo va verso la direzione semantica del «rigonfiamento»: infatti i tre termini significano rispettivamente «gonfiori», «foruncoli», «vesciche».

6.d) Coincidenze a tre (Ms.=gl.=31) in traduzioni peculiari e non poligenetiche

6.d.1) Inserti poetici:

Cr.26.30 
Pl.99, p. 24 
 Ms.: Nero from Tarpei doth beholde
How Roome doth burne all on aflame
He heeres the cryes of younge olde
Yet is not greiued at the same
Mira Nero de Tarpeyo62
A Roma como se ardia
Gritos dan niños y viejos
y el de nada se dolia
gl.: nero from tarpey doth behold
how rome doth burne al on a flame
he heares the cryes of young and olde
yet is not greeued at the same
 31: Nero from Tarpey, doth behold
How Rome doth burne all on a flame
He heares the cries of young and old
Yet is not grieued at the same.

Cr.229.2 
Pl.99, p. 231 
 Ms.: Now sleepe and take thy rest
Once greiu'd and payned weight
Since she now loues the best,
Who is thy hart's delight.
Let ioye be thy soue's guest,
And care be bannisht quite,
Since shee hath thee exprest,
To be her fauourite
Duerme y descansa penado
Desde agora
Pues te ama tu señora
De su grado
Vença plazer al cuydado
Y no le vea
Pues le ha hecho su priuado
Melibea
gl.: now sleepe and take thy rest
once g ríeued and pained wight,
since she now loues thee best
who is thy harts delight
let ioy bee thy soules guest
and care be banisht quite
cince she hath thee exprest,
to be her fauourite
 31: Now sleepe, and take thy rest,
Once grieu'd, and pained Wight;
Since shee now loues thee best,
Who is thy heart's delight.
Let ioy be thy soules guest;
And care be banish't quite;
Since shee hath thee exprest
To be her fauorite

6.d.2) Altre traduzioni non poligenetiche:

Cr. 40.26 
Pl.99, p.38 
 Ms.: the verie Toads that lye in diches croke
no other tune
las ranas de los charcos
otra cosa no suelen
mentar
gl.: mention
croake
 31: the frogges that lie in ditches croake
no other tune

Cr. 40.29 
Pl.99, p. 38 
 Ms.: In a worde, all sortes of Instrumentes
sounde no other
Echo in the ayre
todo oficio de
instrumento
forma en
el ayre su nombre
gl.: eccho
 31: In a word, all sorts of tooles and instruments returne no other Eccho in the ayre



7) Ecco gli esempi relativi tanto alle lezioni comuni (7.a) quanto alle coincidenze di redazione (7.b) che dimostrano la più stretta parentela tra le glosse e l'edizione del 1631 (Ms.//gl.=31).

7.a) Lezioni comuni

7.a.1) Coincidenze a due (gl.=31) su punti poco chiari del testo (risolti diversamente dal Ms.):

Cr. 44.16 
Pl.99, p. 43 
 Ms.: [om.]
aguja marina gl.: a sea compas
 31: a sey-Compasse, A Horne-fish

Su questo punto, nella tradizione primitiva de LC si hanno molte varianti, ed è probabile che siamo di fronte a corruttela: guija marina (BCD ZPU), ghiara marina (N), le errate aguija marina (H) e aguaja marina (J), e infine aguja marina (ILM + Salamanca 70 + Plantiniana 1595 e Plantiniana 1599). Gli editori spiegano la lezione guija marina, che accolgono, come piedra Iman consona al contesto ma non documentata nei Dizionari (si ha una sola ricorrenza nelle Concordanze di Burgos: questa). A quanto pare si assume una delle accezioni (neanche del tutto esatta) dalla voce aguja e la si applica a guija, mantenuta nel testo e non corretta (infatti Autoridades sotto la voce aguja registra: «flechilla, o saetilla tocada à la piedra Iman, que puesta sobre una pua da vueltas mirando siempre al Norte, la qual se llama tambien bruxula, y va puesta el [sic] una caxa, que llaman la Vitacora, de la qual usan los Marineros para conocer los vientos en la mar. Lat. Acus nautica. Acus magnetica»). Di fronte al problematico aguja marina (che omette nel Ms.) Mabbe tenta un'interpretazione e nel 1631 offre ben due traduzioni del termine. Infatti riprende il significato di «bussola» («a sey-Compasse») e vi aggiunge un nuovo significato «a Horne-fish» (= «pesce a corno o a punta»), più consono agli elementi naturali e animali del contesto (quest'ultima accezione figura anche in Autoridades sotto la voce aguja; «pez conocido, llamado assi porque tiene el pico largo y delgado en forma de Aguja»). Invece «bussola» mal si accorda col resto dei termini elencati.

Cr. 43.14 
Pl.99, p. 41 
 Ms.: adders, serpentes
de vallena gl.: ballena
whale
 31: Whales

In questo caso nel 1631 Mabbe segue la traduzione delle annotazioni mentre tralascia Alnwick che, sulla scia di Hordognez (che ometteva balena e riportava serpenti e vipere), pure inseriva adders, serpentes al posto di vallena. Potrebbe trattarsi qui di un errore di interpretazione dell'Hordognez che intende «veleno» (e quindi «serpenti e vipere») a partire dalla grafia curiosa vallena? Oppure il traduttore italiano ha sotto gli occhi la lezione «veleno»63?

Cr. 90.9-10 
Pl.99, p. 91 
 Ms.: [om.]
por amor de la madre gl.: temor feare
 31: feare

7.a.2) Coincidenze a due (gl.=31) su errori o lezioni caratteristiche delle Plantiniane (che il Ms. aveva risolto diversamente64):

(Cr. 242.8: vtilidad) 
Pl.99, p. 245 
 Ms.: [om.]
invtilidad gl.: inconuenience
 31: inconuenience and danger

7.a.3) Coincidenze a due (gl.=31) su errori più in particolare della sola Plantiniana 1599:

(Cr.142.26: faltara) 
Pl.95: faltara 
Pl.99: p. 144 
 Ms.: be rid of
nunca te saltara
este mal de agora
gl.: will leape
remoue
 31: remoue

Come si vede il remoue delle glosse e del 1631 dipende strettamente dall'errore saltara della sola Plantiniana 1599.

7.a.4) Coincidenze a due (gl.=31) in errore del traduttore:

Cr.73.24 
Pl.99, p. 73 
 Ms.: jar
jarro gl.: fan
 31: fan

La lezione corretta è jarro che il Ms. traduce fedelmente (jar). Ora, nelle glosse l'annotazione a jarro risulta trascritta in un modo che può esser letto fan (= «ventaglio», incongruo nel contesto), che come si vede ha un corrispondente nel 1631. Si tratta forse di un errore di lettura da parte di chi, in un secondo momento, prepara l'edizione a stampa servendosi, magari, proprio della redazione appuntata nell'esemplare annotato?

Cr.77.3 
Pl.99, p. 77 
 Ms.: [om.]
que avnque vino
tarde — mas vale
gl.: tarde que nunca
 31: yet better late than neuer

Il richiamo a tarde que nunca, che la parola evoca non è congruo nel contesto. Anche nel 1631 la svista delle glosse si trasforma in svista di traduzione (late than neuer).

7.a.5) Coincidenze a due (gl.=31) in caso di intervento su errori ancora conservati nel Ms.:

Cr.300.18 
Pl.99, p.311 
 Ms.: Ypermnestra
Ypermnestra gl.: clytemnestra
 31: Clytemnestra

7.a.6) Coincidenze a due (gl.=31) in caso di correzioni direttamente apportate sul testo spagnolo (di cui al punto 4) con ripercussioni nel 1631:

-il por al di p. 22, che, depennato dalla frase aunque por al no desseasse biuir non compare neppure nella traduzione del 1631: and say that I should not desire to liue;

-il punto interrogativo della frase Quien ellas? a p. 30, che, anticipato a Quien, compare in questa stessa posizione anche nella traduzione del 1631;

-il que di p. 59, che, cassato dalla frase assi que se auentajan a tu magnifico dar è omesso pure nella traduzione del 1631: So the fashion of your faire liberality;

-a p. 67, l'integrazione vida nella frase «por mi [-] aunque si agora le diessen una lançada» è riecheggiata nella sola traduzione inglese del 1631 dall'espressione «and I, for my part beleeue; that if I should now at this instant giue him a blow»;

-e infine a p. 109 la frase «segun lo que yo senti» che, dotata di parentesi tonde, compare racchiusa tra parentesi anche nel la traduzione del 1631.

7.b) Coincidenze a livello redazionale

7.b.1) Coincidenze a due (gl.=31) in caso di integrazioni a lacune del Ms. o integrazioni al testo spagnolo non ancora verificatesi allo stadio del Ms.:

Cr.197.7 
Pl.99, p. 198 
 Ms.: [om.]
en que harto me yua gl.: which did much concerne mee
 31: which did much concerne mee

Cr.198.12 
Pl.99, p. 200 
 Ms.: [om.]
le diessemos higa gl.: point at him scornfully
 31: point at him scornfully

Cr.23.10 
Pl.99, p. 20 
 Ms.: [om.]
[om.] gl.: had it perpetuity what happiness
beyond it
 31: had it perpetuity what happiness
beyond it

Cr.249.33 
Pl.99, p. 253 
 Ms.: [om.]
[om.] gl.: all my infirmities
 31: all my infirmities

7.b.2) Coincidenze a due (gl.=31) in tagli censori a brani ancora rimasti nel Ms. (coincidenti con frasi all'Indice del 1640)65:

Cr.27.17.21 
Pl.99, p. 25 
por cierto si el del purgatorio es tal,
mas querria que mi spiritu fuesse con
los de los brutos animales, que por medio de
aquel yr a la gloria de los santos
gl.: [om.]66
 31: [om.]

Cr.28.23 
Pl.99, p. 26 
Del qual no me marauillo,
pues los sabios, los santos,
los profetas, por el te oluidaron
gl.: [om.]
 31: [om.]

In entrambi i casi il Ms. traduce alla lettera e per intero i brani spagnoli.

71.3) Coincidenze a due (gl.=31) in casi di paganizzazioni non ancora verificatesi allo stadio del Ms.:

Cr.33.13 
Pl.99, p. 31 
 Ms.: So god prosper thee
Assi te medre Dios gl.: so fortune befriend you Sir
 31: so fortune befriend you Sir

Cr.196.1 
Pl.99, p. 197 
 Ms.: O god
Ay Dios gl.: o thrice happy day
 31: O thrice happy day

Cr.42.9 
Pl.99, p. 40 
 Ms.: Recluses and your votaries
encerradas gl.: vntrust vestals
 31: very Vestalls

Come si può vedere dagli esempi qui riportati, laddove nel testo spagnolo vi sono riferimenti a Dio o alla religione, già in alcune glosse67 sono presenti paganizzazioni o riformulazioni in chiave mitologica, così come avverrà, ma questa volta sistematicamente68, nella traduzione di Mabbe del 1631. Poiché nelle annotazioni questo atteggiamento si manifesta solo parzialmente, pare lecito supporre (anticipando un discorso che poi si riprenderà) che le glosse precedano la traduzione del 1631, dove infatti tali esempi abbondano un po' dovunque; al tempo stesso, si può ritenere che le glosse siano opera di Mabbe, dato l'identico modo di operare dal1'oxoniense nei confronti di una stessa materia.

7.b.4) Coincidenze a due (gl.=31) in caso di nuove formulazioni rispetto al manoscritto:

Cr.296.24 
Pl.99, p. 304 
 Ms.: a game of wrestlinge and struglinge
juego de hombres
que andan en corro
gl.: a dance full of changes
 31: a dance full of changes

Cr.258.12-13 
Pl.99, p. 263 
 Ms.: not treade in the patti of wedlocke with a straunger
ni las maritales pisadas de
ageno hombre
gl.: nether tred against the matrimoniall
steps of another man
 31: nor treade against the matrimoniall
steppes of another man



8) Divergenze tra glosse e testo a stampa (gl. // 31)

8.a) Stadio di redazione precedente

8.a.1) Divergenze a tre (Ms.//gl.//31) che in dicano 3 fasi diverse di riflessione sul testo e progressivi ripensamenti di traduzione:

Cr.252.32-33 
Pl.99, p. 257 
 Ms.: how would he rejoyce yf I
would but commaunde him anie service
y veria el los cielos abiertos en
tornalle yo a hablar y mandar
gl.: and he would thinke himselfe in
heauen if I should comand him anything
 31: and should I but now send for him
againe and speake kindly vnto him,
he would thinke himself taken vp in some strange sweet rupture

8.a.2) Divergenze a tre (Ms.//gl.//31) che rappresentano progressivi miglioramenti stilistici:

Cr.171.29 
Pl.99, p. 174 
 Ms.: playing the vice, making mopps and
mowes and 1000 such antickes
haziendo momos gl.: to make foolish faces
 31: playing the foole with thousand of
gesticulations and odde Anticktricks

Cr.187.15 
Pl.99, p. 192 
 Ms.: be not disconfited doubt not
desconfie gl.: let not distrust
 31: let not your noble youth be diffident

8.a.3) Altri casi di divergenza a tre (Ms.//gl.//31) che sembrano indicare che le glosse non potevano attingere dal 1631 (ne avrebbero copiato passivamente il testo) né derivare dal manoscritto:

1631Pl.99, p. 62gl.
Take on [che dà senso] maltrobandobeinge ill: (sic)
  Ms: ditying out sad and melancholie songes

1631Pl.99, p. 22gl.
speedy rauiosa vntimely
  Ms: [om]

8.b) The Spanish Bawd ha numerose lacune rispetto al testo spagnolo a cominciare dai tagli (censori, e non solo) di interi brani fino all'omissione di singole parole. In molti di questi casi omessi nel 1631 si registrano glosse marginali, non sempre desumibili dal manoscritto (31 [-], Ms.//gl.):

1631Pl.99, p. 148gl.
[om.] retoçala en essa cama play the wanton with her
tickle her
  Ms: playe the wag a little with
her, and tickle her as she lyes in
her bed

1631Pl.99, p. 175gl.
[om.] Bendigaos Dios, como lo reys
y holgays, putillos, loquillos,
trauiessos: en esto auia de
parar el nublando [sic] de las
quistioncillas que aueys tenido,
mira no derribeys la mesa;
putillo=beastly knaue
trauiessos=wantons
parar=to stay
nublando=cloudines
quistioncillas=controuersie
  Ms: Lord blesse me how iocunde
you be! Howe you friske and
playe with what a prettie violence
you presse foorth your bodies, my
prettie little fooles, my wanton
waggs my younge Ganimedians!
Is all your brawlinge and quarrelinge
come to this? Must it ende
thus? Take heede, I praye that
with your iogglinge you doe not
iumble down the table

1631Pl.99, p. 20gl.
[om.] esquiuocoy
  Ms: future; N: futuro

8.c) Va rilevata inoltre la presenza di errori, non solo tipografici, nell'edizione a stampa del 1631 che non hanno un corrispondente nelle glosse, né a volte nel Ms. (31//Ms.//gl.):

1631Pl.99, p. 41gl.
others nutria otter
  Ms: Otters

1631Pl.99, p. 81gl.
blot [=plot] celada ambushe
  Ms: practise



9) Divergenze fra Ms. e glosse riepilogate nel testo a stampa (31= [Ms. + gl.]) secondo una costruzione additiva, contaminata (in questo caso il 1631 contamina e le glosse gettano un ponte tra Ms. e stampa).

Cr.33.3 
Pl.99, p. 31 
 Ms.: her statelines of presence her ineffable gracefulnes
la altitud e inefable gracia gl.: her stately yet comely carriage
 31: her stately, yet comely carriage, her ineffable gracefulnesse

Cr.68.13 
Pl.99, p. 68 
 Ms.: I will followe the fashion of the world and runn in that common race with other men
quierome yr al hilo de la gente gl.: I will do as others doe
 31: I will follow the fashion of the times and doe as other men doe



10) Divergenze tra le glosse e le altre due redazioni

10.a) Nuove prove di traduzione poi scartate; le glosse attestano una nuova fase di riflessione sul testo, ma nel 1631 si ha un ulteriore ripensamento e si re cupera l'antica scelta del Ms. (gl.//Ms.=31):

Cr.173.28 
Pl.99, p. 176 
sojuzgadas gl.: to keepe in subiection
  Ms.: keepe them in such awe and
continuall slauerie
 31: keepe them in such awe, and
continuall slauery

Cr.159.11 
Pl.99, p. 161 
metrificadas gl.: made into rime
 Ms.: spake but in verse
 31: spake but in verse

10.b) Prove di traduzione poi scartate in caso di lacune del Ms. (Ms. (Ms. [-], gl.//31):

Cr.244.1 
Pl.99, p. 248 
 Ms.: [om.]
arreendado gl.: let out to hire
 31: indure to bee tyed

Cr.250.7 
Pl.99, p. 253 
 Ms.: [om.]
enuelesada gl.: at my wits end
 31: almost besides my selfe



11) Divergenze fra traduzione del 1631 e le due precedenti redazioni (Ms.=gl.// 31)

11.a) Coincidenze a due (Ms. = gl.) in opposizione a ripensamenti del solo 1631:

Cr.171.29 
Pl.99, p. 174 
 Ms.: musick by the breake of day
alboradas gl.: musick at the breake of day
 31: breake of day

Cr.149.20 
Pl.99, p. 152 
 Ms.: Sexton
sacristan gl.: sexton
 31: [om.]

11.b) Coincidenze a due (Ms.=gl.) in casi di ulteriore paganizzazione nel solo 1631:

Cr.35.12 
Pl.99, p. 33 
 Ms.: God graunt thou mayest
O Dios te de lo que desseas gl.: god grant thou mayest
 31: loue grant thou mayest.